L’Azienda ospedaliero-universitaria Senese è l’azienda ospedaliera toscana con la miglior performance in base ai dati MES 2018
Data:
4 Luglio 2019
«Grazie all’impegno straordinario di tutti i professionisti del nostro ospedale, il policlinico Santa Maria alle Scotte risulta l’azienda ospedaliera con la miglior performance in Toscana secondo i dati MES 2018. Questo è motivo di grande orgoglio e soddisfazione per tutti noi e ci dà forza per proseguire nell’impegno quotidiano». Con queste parole il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, Valtere Giovannini, insieme al rettore dell’Università degli Studi di Siena, Francesco Frati, ha presentato gli ottimi risultati raggiunti dalle Scotte in base alla valutazione fatta dalla Scuola Sant’Anna di Pisa tramite il Mes-Laboratorio Management e sanità, che valuta annualmente tutte le aziende sanitarie della Toscana su specifici indicatori economici, sanitari e sociali.
«Risultati sicuramente positivi – aggiunge il rettore Francesco Frati – con un’importante crescita rispetto agli anni precedenti che ci offre lo stimolo per migliorare ulteriormente e garantire alla nostra comunità servizi sempre più efficienti. Proprio in questi giorni, inoltre – prosegue il rettore – abbiamo avuto una notizia importante sull’aumento delle borse di studio per le scuole di specializzazione dell’Università di Siena, che passano da 130 a oltre 180, un aumento del 50% garantito da Governo e Regione Toscana che potenzia la formazione medico-specialistica e che ci permette di guardare con fiducia verso il futuro».
Tra le aziende ospedaliero-universitarie toscane, Siena ha la migliore performance nel 2018..
«Il nostro ospedale – spiega Giovannini – nell’anno 2018 ha raggiunto ottimi risultati sulla maggior parte degli indicatori socio-sanitari presenti all’interno del sistema di valutazione del Laboratorio di Management e sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, operando nel massimo equilibrio economico reddituale ed economico-sanitario. Quest’ultima dimensione, infatti, misura proprio la capacità dell’azienda di raggiungere l’equilibrio economico relativo all’attività tipica, escludendo quindi sia i fattori straordinari, sia i risultati positivi o negativi derivanti dalle altre gestioni».
Da un rapido confronto tra il 2017 ed il 2018 si nota una maggiore concentrazione di indicatori nell’area centrale del bersaglio, contraddistinta dal colore verde, ed una sostanziale riduzione degli indicatori che erano in fascia rossa, come “integrazione ospedale-territorio” e “tempi di attesa per chirurgia oncologica”, quest’ultimo passato in fascia gialla allineandosi alla media regionale.
«Un ottimo risultato – prosegue Giovannini – si registra sul pronto soccorso e sui tempi di attesa per prime visite specialistiche su cui tutti i professionisti si sono impegnati tantissimo. Su questo tema abbiamo attivato oltre un anno fa un gruppo di lavoro strutturato, volto ad analizzare il bisogno di primo accesso e dare tempestive risposte al cittadino che manifesta un problema sanitario ancora sconosciuto. Anche l’indicatore sulle dimissioni volontarie, correlato alla soddisfazione dell’utente, è nella zona verdone del bersaglio e sono ottimi anche gli indicatori relativi alle attività di ricerca, comunicazione e partecipazione del cittadino».
Permangono delle marginali criticità su cui la direzione aziendale è impegnata a concentrare gli sforzi organizzativi e riguardano, ad esempio, la percentuale di assenza. Un’altra dimensione su cui migliorare è relativa all’appropriatezza medica, in particolar modo per quanto riguarda la durata della degenza, con un eccesso di giornate di ricovero rispetto alle soglie indicate nel patto della salute 2010-2012.
«Il sistema di valutazione MeS – conclude Valtere Giovannini – permette di confrontare i vari soggetti che operano nel sistema sanitario regionale. È un sistema partito nel 2004 e si basa sul calcolo e il confronto di oltre 300 indicatori riferiti alla aree che riguardano lo stato di salute della popolazione, la capacità di perseguire le strategie regionali, la valutazione della dinamica economico-finanziaria e dell’efficienza operativa, la valutazione dell’esperienza degli utenti e dei dipendenti, l’ambito dell’emergenza-urgenza, la prevenzione collettiva, il governo e la qualità dell’offerta, l’assistenza farmaceutica». I risultati sono rappresentati tramite uno schema a bersaglio che offre un intuitivo quadro di sintesi della performance ottenuta dalla Regione, illustrandone immediatamente punti di forza e punti di debolezza. Gli indicatori sono elaborati a livello di azienda, zone-distretto e stabilimenti ospedalieri.
Ultimo aggiornamento
4 Luglio 2019, 14:59