L’uso della stampa tridimensionale in medicina: le nuove frontiere per migliorare la qualità della vita dei pazienti e consentire interventi chirurgici più innovativi
Data:
21 Febbraio 2024
Si studiano prototipi di organi, tessuti, protesi e dispositivi personalizzati per nuove terapie e trattamenti. Workshop del Fab Lab dell’Università di Siena all’Aou Senese
L’uso della stampa 3D in medicina sta rivoluzionando numerosi aspetti della pratica medica e della ricerca biomedica. Utilizzando questa tecnologia, è possibile creare prototipi di organi, tessuti, protesi e dispositivi medici personalizzati con precisione millimetrica. Questi progressi hanno aperto la strada a nuove terapie e trattamenti per una vasta gamma di condizioni mediche. Inoltre, la stampa 3D offre la possibilità di riprodurre modelli anatomici accurati per scopi di formazione per i professionisti sanitari.
Questi i temi al centro del workshop “Tecnologie avanzate per la stampa 3D: una nuova frontiera per la medicina”, che si è tenuto all’Azienda ospedaliero-universitaria Senese il 16 febbraio scorso, evento organizzato dal Fab Lab del Santa Chiara Lab dell’Università di Siena in collaborazione con le aziende Bio3DModel e Bio3DPrinting.
Dopo i saluti istituzionali del Magnifico Rettore Roberto Di Pietra, della direttrice sanitaria dell’Aou Senese, Maria De Marco, e dell’Assessore del Comune di Siena alla Sanità, Informatica e Transizione Digitale, Giuseppe Giordano, la professoressa Patrizia Marti ha illustrato il potenziale della tecnologia di stampa 3D in ambito medico, introducendo le relazioni dell’ingegner Federica Giovannini, che ha illustrato come attraverso le stampanti Stratasys Digital Anatomy sia possibile riprodurre parti del corpo umano da utilizzare per la pianificazione pre-operatoria, il training ma anche per facilitare la comunicazione con i pazienti e le famiglie; e dell’Ingegner Aurora De Acutis, che ha presentato la piattaforma di biofabbricazione Electrospider, l’unica soluzione additiva al mondo che, partendo dalle cellule del paziente, è in grado di ricreare parti di tessuto e costrutti cellulari alla base di strutture organiche.
A seguire, medici di varie discipline, dalla chirurgia generale all’ortopedia, dalla cardiochirurgia vascolare alla chirurgia maxillo-facciale, hanno potuto eseguire in sala operatoria alcune prove pratiche su organi e parti del corpo umano realizzati con le tecnologie 3D.
I primi feedback da parte dei professionisti sanitari sono stati positivi, sia rispetto alla qualità dei modelli stampati in 3D, sia rispetto alle potenziali applicazioni.
L’evento vuole essere il primo passo verso una stretta collaborazione tra l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese e l’Università di Siena, e tra l’ateneo e le aziende Bio3DModel e Bio3DPrinting per sperimentare concretamente questa tecnologia per migliorare la qualità della vita dei pazienti e consentire interventi chirurgici più innovativi.
Ultimo aggiornamento
21 Febbraio 2024, 11:15