Estese le misure di protezione e sicurezza per i professionisti impegnati nella cura dei pazienti con coronavirus. Attivato il nucleo di sorveglianza interna per verificare il corretto utilizzo dei DPI
Data:
28 Marzo 2020
Estese le misure di protezione e sicurezza per i professionisti del policlinico Santa Maria alle Scotte a più alto rischio di contagio COVID-19. Con l’attivazione del padiglione COVID sono state potenziate le misure relative ai DPI, dispositivi di protezione individuale, già previste per i reparti di Malattie Infettive e Terapia Intensiva, compreso il Pronto Soccorso.
La direzione aziendale ha reso inoltre obbligatorio l’uso delle mascherine chirurgiche anche per tutti i pazienti in arrivo e i visitatori. Il personale non impegnato con i pazienti COVID deve invece indossare sempre la mascherina chirurgica o quella certificata di tessuto non tessuto, come quelle “made in Tuscany”, per proteggere sé e gli altri, come previsto dal proprio ruolo e assegnazione. La direzione aziendale ha quindi attivato un nucleo di sorveglianza interna, formato da personale volontario, che verifica e controlla in tutte le aree dell’ospedale il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, con particolare attenzione all’obbligo di indossare mascherine chirurgiche per tutti, anche nelle relazioni interpersonali. «Proteggerci è quello che dobbiamo fare e dobbiamo farlo seriamente – spiega Giovannini – Il personale che non osserverà le disposizioni sarà segnalato alla direzione e sottoposto a provvedimento disciplinare».
In particolare è stato reso fondamentale l’uso delle mascherine FFP2 per tutto il personale impegnato nella cura dei pazienti affetti da coronavirus. La disposizione dell’Aou Senese raccoglie le indicazioni normative, le ordinanze regionali, le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità per un utilizzo consapevole e razionale delle protezioni per infezione COVID-19.
Il sistema di classificazione delle mascherine sanitarie si suddivide in tre classi FFP, dove la sigla FFP sta per “filtering face piece”, ovvero maschera filtrante. Una maschera filtrante copre naso e bocca e si compone di diversi materiali filtranti. In particolare quelle FFP2 offrono un alto livello di protezione per la salute. «Le principali modalità di trasmissione del SARS-CoV-2 sono attraverso droplet e per contatto – prosegue Giovannini – e, di conseguenza, le misure di tutela si basano sulla prevenzione di una esposizione attraverso tali modalità di trasmissione del virus. Per chi è in prima linea nella cura di pazienti COVID è fondamentale l’utilizzo delle FFP2, realizzate con tre strati di tessuto non tessuto di densità differente – aggiunge Giovannini – un primo strato, più esterno, protegge dagli agenti esterni, la parte centrale fa da filtro e ha un effetto meccanico verso l’aria in entrata e quindi blocca le particelle grosse più sporche e, grazie alla carica elettrostatica, attira e trattiene le particelle più piccole. Lo strato più interno della maschera ha invece il compito di proteggere il filtro dall’umidità del respiro. Stiamo davvero facendo di tutto – conclude Giovannini – per mettere in sicurezza tutta la nostra comunità».
Ultimo aggiornamento
28 Marzo 2020, 16:10