Aiutare le vittime di violenza con competenza e professionalità: al via la seconda edizione del Master Universitario “Codice Rosa”, unico in Italia
Data:
29 Maggio 2019
Aiutare le vittime di violenza con competenza e professionalità. Questo l’obiettivo del master universitario di 1° livello “Il Codice Rosa: un nuovo modello di intervento nella presa in carico delle vittime di violenza”, unico in Italia nel suo genere e giunto alla seconda edizione. Il master è istituito in convenzione tra l’Università di Siena, l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese e l’Ausl Toscana sud est, si svolge al policlinico Santa Maria alle Scotte ed è stato presentato, con l’inizio della prima lezione, alla presenza del prorettore con delega alla saniutà dell’Università di Siena, il professor Ranuccio Nuti, del direttore generale dell’Aou Senese, Valtere Giovannini e del direttore generale dell’Ausl Toscana sud est, Antonio D’Urso. All’apertura del master sono giunti anche i saluti dell’assessore al diritto alla salute e al sociale della Regione Toscana che ha ricordato che il Codice Rosa è nato proprio in Toscana, dall’esperienza dell’allora Asl 9 di Grosseto, estesa poi progressivamente a tutta la regione e, in seguito, replicata anche in altri territori italiani. Nata come procedura esclusivamente sanitaria, è diventata poi socio-sanitaria, con il percorso sanitario collegato a un percorso sociale. L’assessore ha inoltre ricordato il protocollo siglato l’anno scorso dalla Regione con tutte le Procure toscane, per attuare in maniera omogenea le linee di indirizzo giuridico-forensi nella Rete regionale Codice Rosa ed ha sottolineato l’intenzione della Regione di migliorare costantemente i percorsi individuati per garantire la massima tutela alle vittime di violenza. Al master, ha evidenziato ancora l’assessore, partecipano tutte le figure professionali coinvolte nell’aiuto e nel sostegno alle vittime di violenza e, per questo, rappresenta uno strumento prezioso per formare i professionisti che lavoreranno nel Codice Rosa.
«Il master – spiega la professoressa Anna Coluccia, criminologa e responsabile area didattica – approfondisce sia le tematiche relative alle violenze e ai maltrattamenti contro donne, minori, anziani, persone discriminate per l’orientamento sessuale o la provenienza etnica, sia le strategie di intervento del percorso socio-assistenziale con un approccio gender sensitive del modello Codice Rosa. Particolare attenzione è dedicata alle tematiche giuridico-forensi ed epidemiologico-statistiche». È previsto lo svolgimento di stage presso le strutture che applicano il percorso socio-assistenziale di Codice Rosa, tra cui gli ospedali dell’Ausl Toscana sud est e il policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena.
«La Rete regionale Codice Rosa – aggiunge la dottoressa Vittoria Doretti, ideatrice del Codice Rosa e responsabile area didattica del Master – collega e coordina tutte le forze che all’interno del Servizio Sanitario Toscano lavorano per offrire alle persone vittime di violenza e abusi, in particolare donne vittime di violenza di genere, un aiuto pronto e tempestivo, assicurando, fin dalla fase dell’emergenza, supporto sanitario, sociale e psicologico e l’attivazione dei servizi territoriali collaborando con Enti e Istituzioni, in particolare con la rete dei Centri antiviolenza.
Il Codice Rosa – prosegue Doretti – è un progetto della Regione Toscana, a seguito dell’esperienza positiva realizzata nell’ex ASL 9 di Grosseto». Dopo una fase sperimentale, nel dicembre 2016 è stata istituita la Rete regionale Codice Rosa, per gli interventi a favore di persone adulte e minori vittime di violenze e abusi. In ogni pronto soccorso c’è una stanza dedicata alle vittime di violenza. «Il codice rosa – aggiunge Doretti – è una rete clinica tempo-dipendente. Definisce le modalità di accesso ed il percorso socio-sanitario, in particolare nei servizi di emergenza urgenza delle donne vittime di violenza di genere e delle vittime di violenza causata da vulnerabilità o discriminazione con l’unico percorso in Europa dedicato alle vittime di crimini d’odio. Definisce anche le modalità di allerta ed attivazione dei successivi percorsi territoriali, nell’ottica di un continuum assistenziale e di presa in carico globale. Il percorso – conclude Doretti – può comunque essere attivato in qualsiasi modalità di accesso al SSN, sia esso in area di emergenza-urgenza, ambulatoriale o di degenza ordinaria».
«La Rete regionale Codice Rosa della Toscana – aggiunge la professoressa Alessandra Masti, direttore del master – ha accolto in pronto soccorso 18.000 vittime di violenza a partire dall’anno 2012 ed il progetto ha avuto un successo tale da ispirare le Linee Guida Nazionali in materia». Al master partecipano medici, infermieri, ostetriche, assistenti sociali, sociologi, giuristi, avvocati, psicologi, farmacisti, laureati in scienze politiche. Ci sono inoltre 12 professionisti sanitari provenienti dalle tre aree vaste che beneficiano di borse di studio finanziate dalla Regione Toscana.
Per maggiori informazioni: https://www.unisi.it/didattica/post-laurea/masters/il-codice-rosa-un-nuovo-modello-di-intervento-nella-presa-carico-del-0
Ultimo aggiornamento
29 Maggio 2019, 12:21